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Migranti
L’Italia alza bandiera bianca
Hillary Clinton da
Segretario di Stato asserì perentoriamente, all’indomani dell’insurrezione di
Bengasi, che l’occidente non avrebbe potuto sopportare l’impiego di armi
pesanti di un governo contro il suo stesso popolo. L’occidente intervenne
prontamente e Gheddafi fece la fine che fece. Neanche pochi giorni e pure
siamo rimasti a guardare quello che avveniva in Siria. Due pesi e due misure,
non particolarmente lusinghieri considerando che “l’Hitler del medio
oriente”, come disse Kerry di Assad, venne poi elogiato
per la sua collaborazione nel monitoraggio internazionale delle armi
chimiche. Morale, in Siria continua la guerra civile, mentre in Libia ci sono
due governi che si contrastano, l’Is che ci minaccia tutti e motovedette
battenti bandiera libica che sparano contro la guardia costiera italiana. Non
si tratta ovviamente dei due governi che si contendono la Libia, ma di scafisti che
trattano in vite umane, abili a fregarsi anche le navi. Una bandiera
impedisce che si risponda al fuoco, perché nemmeno le regole di ingaggio
della nostra marina sono più adeguate. Il conflitto siriano e quello libanese
hanno avuto un impatto catastrofico sulle nostre coste, dove si sono
presentati nei soli primi 4 mesi del nuovo anno mille disperati in più di
quanti arrivarono nel 2014, senza contare i morti annegati durante il
tragitto. L’Italia non è più in grado di far fronte ad un fenomeno di queste
dimensioni e sarà costretta ad alzare bandiera bianca, quale sia il nome del piano con cui lo si vorrebbe affrontare.
Le Regioni interessate sono le prime a capitolare. Come si può organizzare
l’accoglienza davanti a sbarchi quotidiani ed ininterrotti? Non è una
questione insignificante, tutt’altro, abbiamo davanti la desolazione dei
migranti a cui bisognerebbe prestar soccorso come
anche ci ricorda la Chiesa
oltre al comune sentimento di solidarietà umana. Il problema è che non ne
siamo più capaci, non abbiamo i mezzi, non abbiamo le strutture e di questo
bisogna rendersi conto quali siano i nostri migliori
propositi. L’Italia è costretta ad alzare bandiera bianca e l’Europa, il
Vaticano e l’America, se occorre, se ne convincano. Siamo giunti oltre lo
stremo delle nostre forze.
Roma, 15 aprile 2015
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